Storia dell'Istituto

Cenni Storici

La nascita ufficiale dell'Istituto per le Macchine Agricole e Movimento Terra (IMAMOTER) si colloca nel 2002 ma l'organo eredita la tradizione di due entità precedenti: l'Istituto per le Macchine Movimento Terra e i Veicoli Fuoristrada (CEMOTER) e l'Istituto per la Meccanizzazione Agricola (IMA).

La storia precedente è in sintesi la seguente:

  1. Il CEMOTER prese avvio nella metà degli anni '60 come Centro Studi del Consiglio Nazionale delle Ricerche presso il Politecnico di Torino, dove rimase fino al 1981 quando fu trasferito a Ferrara e divenne Istituto indipendente, con la collaborazione di enti esterni (tra cui il Comune di Ferrara e l'Associazione dei Costruttori di Macchine Movimento Terra UNACOMA-COMAMOTER);

  2. L'IMA prese avvio nei primi anni '50 a Torino come Istituto indipendente del Consiglio Nazionale delle Ricerche con la collaborazione di enti esterni (tra cui il Comune di Torino, l'Università di Torino e la società FIAT), passando poi attraverso successivi sviluppi ed espansioni. Verso la fine degli anni '80 la sede principale dell'Istituto si trasferì presso l'Area della Ricerca di Torino (di recente costruzione).

È interessante rilevare l'esistenza di un collegamento iniziale dei due Istituti, perché la fondazione del CEMOTER fu in parte debitrice di esperienze condotte in precedenza presso l'IMA. Questa è una delle ragioni che spiega perché, nonostante le diverse e separate storie successive, sembrò a suo tempo ragionevole e conveniente proporre un collegamento più stretto fra i due Istituti nell'ambito della recente ristrutturazione degli organi del CNR. Una seconda ragione, più tecnica, risiede nel fatto che le macchine agricole e movimento terra hanno in comune numerose aree di ricerca e sviluppo e si prestano in molti casi a trarre beneficio da un approccio complementare ai problemi di progettuali e applicativi.


Missione

La missione del nuovo Istituto può essere descritta in due modi.

Al primo posto stanno i documenti istitutivi, che contengono una descrizione quantitativa in forma di elenco comprensivo di otto campi di attività:

  1. Innovazione di componenti e sistemi a fluido;

  2. Robotica non strutturata e meccatronica;

  3. Analisi numerica e sperimentale di strutture e campi fluidi;

  4. Monitoraggio e controllo della emissione acustica di sorgenti complesse;

  5. Analisi e riduzione di vibrazioni e rumore strutturale;

  6. Progettazione di macchine e loro sottosistemi;

  7. Meccanizzazione delle culture e suo impatto ambientale;

  8. Certificazione, standardizzazione e prove di macchine agricole e movimento terra.

La seconda descrizione è complementare e in un certo senso qualitativa, proponendosi di esprimere la prospettiva generale che guida e ispira le specifiche attività e iniziative dell'Istituto. Da questo punto di vista, la missione si concentra nell'obiettivo di essere un punto di riferimento riconosciuto in ambito accademico e industriale, con la capacità di promuovere e divulgare le conoscenze in aree di interesse primario (ma non esclusivo) per le macchine agricole e movimento terra.